lunedì 1 dicembre 2014

Il Natale...

Eravamo noi due, piccole.




La preparazione al Natale iniziava un mese prima. Si tirava fuori quel libro sul Natale regalato dall'Andreina e si iniziava a leggere, scrivere, immaginare, preparare.
L'odore dei mandarini si faceva pungente come l'aria che si iniziava a respirare. 
La mamma faceva finta di non capire che cosa stavamo facendo in camera. Ci stavamo preparando al Natale. Alla nostra maniera, con la nostra fantasia.


Ogni anno io scrivevo un racconto sulla Befana. Mi inventavo qualcosa, sempre più o meno simile, che mi faceva sognare e credere che sì, Babbo Natale e la Befana esistevano davvero.
Quanto ci ho creduto! Per quanto tempo non ho smesso di crederci! E tu? Anche per te è stato lo stesso?

Il capo squadra ero io e mi sono sempre chiesta se anche a te piacesse preparare il Natale. Ricordo segni di insofferenza da parte tua e ricordo pure la mia caparbietà a non coglierli. 
Le sere erano cadenzate dalle nostre letture, dalle forbici che tagliavano giornali, da sogni di giochi che sapevamo mai sarebbero arrivati.


Con l'arrivo di dicembre iniziava anche la novena. Te la ricordi? Una speciale preparazione al Natale alla quale eravamo costrette dalla mamma, ad andare! 
Ogni mattina prima di iniziare la scuola ci si trovava in canonica da Don Licio che ci consegnava un cartoncino da completare e ad ogni incontro un adesivo fino a realizzare un presepe. 


E poi l'albero di Natale ed il presepio. Entrambi realizzati con cura e precisione. Le decorazioni e le statuine erano sempre quelle, ogni anno uguali. Ma ogni volta c'era stupore nel ritirale fuori, quasi come se con gli anni diventassero più belle!


Il 24 dicembre, la vigilia! Attendavamo per tutto il giorno la messa di mezzanotte durante la quale, puntualmente, ti addormentavi. Io invece, stoica, resistevo fino alla fine!
E durante la messa io sognavo. Sognavo di uscire e trovare tutto imbiancato. Sognavo un Natale con la neve.



Ma la messa finiva e la neve non era scesa...
A scaldarmi il cuore però c'era la frenesia di arrivare a casa per vedere se Babbo Natale aveva già lasciato il suo regalo. (Una trentina d'anni fa il regalo era solo uno!)
E c'era! Sotto l'albero di Natale due pacchetti aspettavano di essere scartati da manine frettolose e piene di felicità.


La mattina di Natale ci trovava riposate ed entusiaste dei doni ricevuti. A messa c'eravamo già state quindi con il papà ci dedicavamo agli auguri ai parenti.
Non ho mai amato questo momento e so che era la stessa cosa per te. Ma da brave ed ubbidienti bambine, andavamo e ci lasciavamo sbaciucchiare da parenti che non avremmo più rivisto fino al Natale successivo!

Le campane suonavano mezzogiorno e noi eravamo già dai nonni per il pranzo di Natale con zii e cugini. Amavo quei momenti. Ho amato quella casa, quel tavolo rotondo, quei profumi di cose da mangiare, quell'albero di Natale spelacchiato, la nonna che cucinava e a malapena si sedeva con noi per pranzare, quello sgabuzzino dove si lavavano i piatti...
Amavo quei momenti e li amo ancora. Amo il Natale perchè è intriso di quei ricordi, di quella spensieratezza di bambine, di quell'aria magica e festosa.




E' sarà così per sempre. Tu lo sai.


4 commenti:

  1. Bellissimo post cara Anna . Il Natale della nostra infanzia , che ricordi ....quando gli auguri si facevano di persona , quando si sceglievano le cartoline più belle e si scrivevano gli auguri più sentiti da inviare a chi era lontano e non potevamo abbracciare , la casa profumata di mandarino , di aghi di pino e di polvere degli addobbi che per un anno intero erano rimasti pazienti ad attendere in soffitta....Quella era una vera magia....Un bacione . Mirtilla

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    1. Che commento poetico cara Mirtilla! Ma è proprio questo che i nostri Natali passati hanno lasciato in noi...poesia, romanticismo, calore, affetto e magia.

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  2. Anna, che post emozionante! Le immagini sono bellissime e hanno il sapore di quei Natali che si vivevano anni (decenni) fa... Quelli che mi sono persa e ho vissuto da infante... Credo che dagli anni 90 sia iniziato il consumismo legato a questa festa bellissima e intrisa di emozioni. Oggi ho scritto un post, per certi versi simile al tuo, parla proprio delle emozioni date dalla magia del credere a Babbo Natale. http://momfrancesca.wordpress.com/2014/12/02/ricordi-magici-natalizi/
    A presto :)

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    1. L'ho letto e trovo che i nostri ricordi di bambine anche se separati da un decennio siano per certi versi molto simili. Negli anni 80 era ancora più radicata l'idea del Natale "magico" ancora poco commerciale. Allora anche la pubblicità aveva qualcosa di romantico. Ora è tutto cambiato. Sono curiosa di leggere il seguito del tuo post. Grazie per essere passata!

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